DEMA visto da me

E anche quest’anno ho avuto modo di visitare una delle fiere più interessanti del settore subacqueo, il DEMA SHOW.
Il DEMA non è una fiera qualunque, è LA FIERA, il posto in cui importatori, rivenditori e specialisti del settore vanno per vedere le novità del mercato, chiudere accordi commerciali o rifinire e perfezionare quelli in essere. Per questo motivo l’accesso è riservato agli addetti ai lavori (produttori, importatori, rivenditori, agenzie di viaggio e istruttori), insomma non è un mercatino di attrezzature ma un posto dove vedere novità e la proiezione del mercato e, in modo limitato, acquistare qualcosa.
L’evento si tiene ogni anno nel periodo di Novembre ed in modo alternato tra il centro convegni di Orlando (FL) e quello di Las Vegas (NV). L’anno prossimo ci sarà un’eccezione davvero interessante poiché, pare, che l’evento si trasferirà a New Orleans (LA), posto magico e stupendo.
L’edizione 2019 si è tenuta ad Orlando. Il Convention Center è ben strutturato ed il padiglione fieristico diviso in modo settoriale: grandi aziende, agenzie didattiche, produttori, apnea, area foto e video area turistica.

Sono ormai un po’ di anni che ci vado ed il segnale è chiaro, le macchine a circuito chiuso, principalmente elettronico, la fanno da padrone sia dal punto di vista del mercato che della ricerca.
Quelli in cui sono presenti i reberathers sono gli stand più gettonati e frequentati in cui sommozzatori esperti e neofiti chiedo informazioni, si confrontano sulle novità e sulle tecniche in acqua. E’ un’ottima occasione per incontrare gli stessi progettisti delle varie macchine e con loro parlare dello sviluppo, delle idee e di come usare al meglio i prodotti.

Tra le novità più interessanti di quest’anno c’era il nuovo mounthpiece (boccaglio) del rebreather SF2 in configurazione sidemonut.
Sono riusciti a condensare tutto il necessario in un oggetto di grandezza ridotta e con la parte del boccaglio che ruota a 360° in modo da essere agevole nell’utilizzo in qualsiasi posizione e assolutamente non incidere sullo sforzo respiratorio.

Anche i nuovi bypass, sempre del sidemount SF, sono una novità: comodi, ben posizionati sulla struttura della macchina e di facile utilizzo.

Camminando tra gli stand poi mi sono imbattuto nel nuovo Meg Sdiemount. Esteticamente la macchina non mi piace granché, richiama altre già viste, risulta poco armoniosa ma parlando con il suo inventore mantiene tutte le peculiarità e qualità del Megalodon, macchina di grande robustezza ed affidabilità.

Ovviamente lo stand Shearwater era sempre bello affollato e in molti erano attratti dai nuovi Petrel2 e Teric con le ghiere metalliche. Davvero interessanti soprattutto per l’uso dei Petrel 2 come pendant sul reb, per la protezione maggiore e anche un valore aggiunto dal punto di vista estetico.

Una delle attrattive della fiera è stata di sicuro la presentazione di un casco, di produzione russa, Hydroid Acquabreather che promette di garantire un’autonomia di un’ora a 40 metri. Il suo funzionamento riprende il ricircolo di gas, aria, combinato con le proprietà del superossido di metallo alcalino. In questo caso non solo viene garantito l’assorbimento della CO2 ma anche la sua conversione in ossigeno. La miscela è contenuta in due cartucce usa e getta, dalla forma di lattina per bibita, del volume di 66 cc. che si inseriscono nella parte superiore del retro del casco. Ho potuto assistere alla prova in piscina di questo oggetto e, seppur interessante, sono andato via con molti dubbi legati alla sicurezza nella gestione degli imprevisti in acqua. Vedremo l’anno prossimo che evoluzione farà questa azienda.

Una bella passeggiata nell’area dei resort per sognare un po’ con destinazioni meravigliose in cui ammirare paradisi subacquei e devo dire anche accattivante l’idea di modificare la pavimentazione mettendo un rivestimento che richiamava l’acqua.

In due corner, del padiglione, si trovavano i punti per i seminari continui. Quelli all’interno del padiglione accessibili gratuitamente, bastava sedersi, mentre nella parte superiore del complesso fieristico c’erano quelli privati con seminari pratici. Devo dire una fiera organizzata in modo davvero fantastico. Ho ascoltato un seminario relativo alla grafica 3D fatta con le Paralenz oppure Gopro, due seminari didattici di due agenzie commerciali diverse e devo dire ho trovato, molto interessante, l’approccio che tenevano i trainer con la platea e la modalità molto semplice e diretta di trasferimento delle informazioni. Ho passeggiato anche tra gli stand delle agenzie didattiche consultando i loro manuali, analizzando l’offerta formativa, parlando con i vari referenti presenti e facendomi così un’idea della direzione didattica. Devo dire che la parte legata alle immersioni tecniche è quella che sta attirando in modo maggiore. Non esiste agenzia che non abbia un percorso tecnico dedicato e con una offerta con tagli sia di quote che di gas molto interessante. I vari step a 40-50-60 metri, come quello dell’helitrox, 20% di elio in miscela, danno una versatilità all’offerta davvero interessante. Un volo radente nella parte grotte e allo stand NEDU per prendere le maglie con la nuova grafica e chiacchierare un po’ con i militari della US Navy è d’obbligo. Incontri importanti, con personaggi di spicco della storia subacquea, se ne possono fare. Quest’anno finalmente la foto con Tom Mount, ma aver anche visto Bret Gilliam diciamo che è stato un momento interessante. Sostanzialmente il DEMA è un appuntamento in cui molti degli addetti ai lavori si incontrano e vedono l’andamento del mercato subacqueo. Un punto di scambio di idee e confronto. Per un appassionato come me è una bella occasione per crescere. Ora avremo il nostro Eudi Show a cui partecipare.