Achille Ferrero: il gentiluomo di Pavia che ha salvato la CMAS

È passato più di un anno da quando, il 25 gennaio 2019, ci ha lasciati Achille Ferrero. A noi italiani spesso accade di non accorgerci dei nostri grandi personaggi finché non lo fa qualcuno, magari dall’estero, per noi. E Ferrero, pavese classe 1933, è stato un grande personaggio nello sport, non solo subacqueo, italiano e internazionale: subacquea, apnea, nuoto pinnato e orientamento sub, sono questi in particolare i settori al cui sviluppo, nazionale nell’allora FIPS e internazionale nella CMAS, Ferrero ha dato un apporto significativo.

Istruttore 3 stelle formato nel Centro Federale di Nervi e fondatore del primo club nella provincia di Pavia, Ferrero è cresciuto come uomo di sport acquatici a 360 gradi, e verrà probabilmente ricordato nello sport internazionale soprattutto per aver salvato e ristrutturato la CMAS, colpita tra la fine degli anni ‘80 e l’inizio degli anni ‘90 da una crisi che poteva comprometterne la stessa esistenza, e per esserne poi stato presidente per vent’anni, dal 1993 al 2013, primo non francofono dalla fondazione dell’Organizzazione, con un primato di longevità che non ha eguali (Jacques Cousteau, primo presidente, ne ha collezionati “solo” quattordici, dal 1959 al 1973).

Ma torniamo al salvataggio della CMAS. Sul finire degli anni ‘80 emerge chiaramente ai consiglieri una crisi economica ormai conclamata della Confederazione, che entra così in un momento difficilissimo, forse il piu tragico della sua storia, che mette a rischio la sua stessa esistenza e rende necessaria la vendita della storica sede parigina. Ferrero, divenuto nel 1991 Presidente del Comitato Sportivo CMAS e quindi membro del Consiglio, dopo molti sforzi riesce a trovare una soluzione che prevede il trasferimento della sede da Parigi a Roma, ospitata dal CONI, pianificando con il ricavato della vendita della sede francese il rientro dai debiti.

Ma sono ancora momenti difficili: trentacinque anni di storia dell’organizzazione che, prima al mondo, si era fatta portatrice internazionale di principi didattici, metodologici e valoriali nell’approccio alle immersioni, agli sport subacquei e all’ambiente sottomarino, si trovavano ora in una sala riunioni del Palazzo CONI del Foro Italico, con faldoni e documenti ammucchiati sulle sedie e sull’intera superficie di un lungo tavolo da riunioni.

Non proprio le condizioni ideali per poter rilanciare un’organizzazione internazionale. Tuttavia, in alcuni mesi Achille Ferrero riuscì a trovare, con l’aiuto dell’allora Presidente CONI Mario Pescante, degli spazi adeguati a Roma presso la sede del Palazzo delle Federazioni Sportive di Viale Tiziano 74 – che ancora oggi è sede della CMAS – dipendenti con l’adeguata esperienza, nuova credibilità, nuove iniziative e nuove regole che hanno rimesso in piedi la Confederazione e l’hanno rilanciata. Tra queste vale la pena ricordare la ripresa delle competizioni di apnea in assetto costante, che portarono ai nuovi record di Umberto Pelizzari e Deborah Andollo, la nascita dei giochi della CMAS (interamente dedicati a sport subacquei), l’istituzione del Gran Premio Internazionale dell’Ambiente Marino, dedicato a pubblicazioni scientifiche in tema e che ha portato il riconoscimento UNESCO, e la regolamentazione del rilascio dei brevetti subacquei internazionali, che sino a quel momento venivano prodotti dalle singole federazioni dietro il rilascio di royalties, senza una vera standardizzazione. Se oggi i nostri brevetti federali sono ben riconoscibili all’estero ovunque andiamo, lo dobbiamo proprio alla standardizzazione del “lato CMAS” del tesserino, uguale per tutti dalla Germania alla Polinesia, dal Sud Africa al Canada, e prodotto per tutti in Italia.

La competenza e la modernità di Ferrero, gli hanno permesso di godere trasversalmente dell’autorevolezza, del carisma e del rispetto necessari perché, di assemblea in assemblea, le federazioni del mondo gli rinnovassero la fiducia per vent’anni. Eppure Achille, semplicemente Achille come dirigenti e presidenti federali da tutto il mondo lo chiamavano affettuosamente, era riuscito a coniugare queste caratteristiche con sinceri rapporti di amicizia ai quattro angoli del Pianeta: dal Brasile al Libano, dai Balcani alle Isole Marianne, molti amavano quel presidente italiano che coniugava competenza, visione prospettica e signorilità. Sì, perché, per chi ha avuto la fortuna di conoscerlo, Ferrero colpiva da subito soprattutto per la sua signorilità ed eleganza.

La visione d’insieme e moderna di Ferrero, ha dato alla CMAS le regole e la struttura di una moderna organizzazione sportiva internazionale, che per noi subacquei federali “di tutto il mondo”, vuol dire avere la presenza di un’istituzione credibile che tuteli, dandone respiro internazionale e copertura mondiale, il nostro modo di vedere la didattica subacquea e l modo di affrontare la disciplina.

Questo gentiluomo dello sport, formatosi con i nostri stessi principi didattici e che ha lavorato con Duilio Marcante e Luigi Ferraro (a proposito, a lui dobbiamo l’istituzione della Coppa Ferraro nelle gare internazionali di nuoto pinnato), ha portato la CMAS nella modernità, senza mai dimenticarsi da dove provenisse. Gli dobbiamo molto. Dobbiamo esserne orgogliosi.