Comunicazione senza fili Rimini


Sono diversi anni che sono parte attiva della formazione degli istruttori in Gian Neri e ho sempre cercato di alimentare lo spirito di confronto. Per crescere, migliorare le proprie competenze bisogna aprirsi agli altri, evitare di pensare di essere i migliori, evitare egoismi, personalismi, rambismi, menefreghismi…
Sono cambiate tante cose in questi anni nella didattica subacquea e ora più che mai dobbiamo alimentare il nostro essere “federali” della capacità di comunicare e relazionarsi sia all’Interno dello Staff, che con i nostri allievi. Sorrido pensando a quest’ultima affermazione…

Comunicazione senza fili: una giornata formativa ed inclusiva!
Avevo visto già in azione il gruppo (esclusivamente in ordine alfabetico) Banfo, Capraro, Corvetto, Fedele, Michieletti a Bologna nel 2018 e ho proposto/ imposto l’organizzazione di una giornata a Rimini per lo staff Sub Rimini Gian Neri.
Ci siamo sentiti e mi è stato chiesto di pensare ad un obiettivo formativo e subito ho indicato il raggiungimento/importanza dell’obiettivo:allievo-sicurezza-brevetto, indicando nel contempo il bisogno di migliorare la capacità di osservazione, e di ascolto attivo, il controllo della modalità di comunicazione , la gestione del feed-back, gli insuccessi nella comunicazione. E qui sorrido !!! Ora con il senno del poi mi rendo conto che una delle tante foto nelle presentazioni, una donna in una bella sfera trasparente con un bel libro, mi rappresentava perfettamente, ho pensato e creato un modello di staff didattico, senza percepire i bisogni del gruppo.
La giornata è stata intensa, la preoccupazione di impegnare tante ore insieme, la diffidenza di mettersi in gioco, la paura di sentirsi giudicato, sono sparite velocemente grazie anche all’abilità dei relatori, meglio, dei formatori di utilizzare un’interessante sinergia ed integrazione tra interventi, video e “giochi” di gruppo, ovviamente studiati a tavolino, ma presentati quasi come fossero stati un’idea del momento. I relatori hanno saputo creare tra di noi un clima anche più confidenziale rispetto a quanto già non fosse, vuoi per la tipicità (o atipicità) del nostro gruppo, vuoi per il fatto che condividiamo una passione invece che un lavoro, sono stati bravi nel riuscire a farci superare (quasi sempre…) i nostri limiti psicologici nei lavoro di gruppo, che alla fine sono quelli più difficili da superare.

Erano presenti esperienze e competenze diverse, uno staff didattico insieme in un momento diverso dalla solita cooperazione ben rodata di un corso. Il semicerchio dal più giovane al più vecchio, poteva creare una barriera ed invece dopo poco si poteva percepire la sensazione di aver attivato il principio dei vasi comunicanti.
La modalità di lavoro, ha dato ai più giovani AIST l’audacia di spingersi a fare di più e agli Istruttori con esperienza consolidata il coraggio di cambiare il punto di vista ed uscire dalla propria “confort zone”. Alcune leve utilizzate hanno addirittura favorito rapporti fra persone che prima non esistevano proprio. Sono stati catalizzatore di tutto questo il fare lezione in modalità di gruppo, per il gruppo e in gruppo dando a tutti dei compiti per la condivisione di obiettivi comuni.
È stata un’occasione per riflettere sul ruolo che si ha ma, spesso, non si pensa di avere, su quello che si pensa di comunicare, ma che a volte non si ferma solo al tono e alle parole perchè il nostro corpo trasmette impulsi comunicatori, che non possiamo sottovalutare.
È stato fondamentale meccanismo con il quale hanno “forzato” la serratura delle emozioni, a favore della cooperazione, in un ambito che purtroppo si presta all’individualismo.
È stata anche una sorpresa positiva vedere che il Gruppo dei formatori non si è fermato nella sperimentazione della formazione; potevo avere il timore che la giornata fosse una fotocopia di quella già vista a Bologna, ma non è stato così, questo gruppo è in continuo divenire e mi ha sorpreso con dinamiche formative diverse (video sapientemente utilizzati) e con la capacità di “rivedere in corsa” a seconda della risposta del gruppo di lavoro.
Penso di poter esprimere con queste parole la conclusione di una giornata che ha insegnato molto tutti noi:
– imparare a rimuovere gli ostacoli e i vincoli, riassumere i diversi punti di vista e alimentare lo spirito positivo.
– affiancare, stimolare e incoraggiare, con azioni, riflessioni e domande una squadra per la comprensione di obiettivi e la realizzazione di un progetto condiviso
– Porre la persona al centro della relazione
– Neutralità, Comprensione, Fiducia, Consapevolezza, Sinergie.

Tutto questo ora è un progetto di un gruppo di lavoro, che ha un obiettivo importante crescere e far crescere la cultura subacquea Fipsas: sicuramente questo format diventerà occasione annuale di formazione / team building per tutto lo staff Sub Rimini Gian Neri.