Webinar “I relitti e l’operazione Husky”

Un’altra serata “impegnativa”, in cui abbiamo intrattenuto i partecipanti al webinar con il racconto delle vicende belliche legate allo sbarco degli Alleati in Sicilia il 10 luglio 1943. La narrazione è stata fatta attraverso i numerosi relitti e resti bellici trovati nelle acque dei fondali di Siracusa da Fabio, assieme a Nicola o ai suoi collaboratori al Capo Murro Diving Center.

Davanti alla costa di Fontane Bianche e Avola sono state rinvenute decine e decine di Smoke Float Mark I, i fumogeni utilizzati dagli alleati per “nascondere” le migliaia di navi ormeggiate davanti alle coste siciliane nei giorni dello sbarco, altrimenti facile bersaglio dei raid degli aerei italo-tedeschi. L’azione di questi dispositivi fu senz’altro efficace, se si pensa che in quei giorni solo 4 navi furono affondate nei raid: si tratta della nave ospedaliera Talamba, del mercantile olandese Baarn e dei Liberty Ocean Peace e Timothy Pickering.

Non abbiamo parlato del Wellington, già visto nel precedente webinar, ma ci siamo invece soffermati sul relitto del Douglas C-47. Si tratta di un areo da trasporto americano, il più utilizzato di tutta la Seconda Guerra Mondiale, e anche in seguito.
Durante l’operazione HUSKY fu utilizzato per lanciare paracadutisti sugli obiettivi attorno a Gela e Licata, sul versante sud occidentale, e su Siracusa e Catania sul versante orientale, dove fu impiegato anche per il traino degli alianti.
L’identificazione del numero seriale del relitto, partendo da un totale di circa 300 aerei coinvolti nelle operazioni in Sicilia, ha richiesto di ricostruire la storia di tutti i C-47 abbattuti in quei giorni, che sul versante orientale furono 10, la notte del 13-14 luglio, durante l’operazione FUSTIAN. La targhetta identificativa di uno dei motori e parte dei numeri seriali sull’impennaggio di coda, hanno permesso di stabilire che si tratta del C-47 41-18698, il cui equipaggio era composto dal Lt. Smith, Lt. Colliver, Sgt. Nelson e Sgt. Graves, tutti sopravvissuti all’ammaraggio, assieme ai 16 paracadutisti inglesi. Il relitto giace a 70 m, in condizioni discrete, e fra le altre suppellettili è presente, impigliato nella fusoliera, un paracadute, ancora eccezionalmente integro.

Non direttamente connessa all’operazione HUSKY, ma ugualmente interessante e fonte d’ispirazione, è invece la storia dell’idrovolante Cant Z.506, i cui resti sono stati ritrovati su un fondale fangoso a circa 60 m di profondità. Il Cant Z. 506/B matricola 45280 partì alle 13:40 del 24 marzo del 1942 per ricercare i superstiti di un aereo SM 79 precipitato in mare a 205 miglia a sud di Capo Passero.

Le ricerche furono protratte fino al limite massimo di autonomia e, durante il ritorno, esaurito ormai il carburante, l’idrovolante, di notte e col mare in tempesta, ammarò bruscamente in mare ed affondò. Quattro superstiti feriti furono recuperati a riva l’indomani alle 06:00 dai mitraglieri della Guardia Confinaria di Ognina, mentre fu dichiarato disperso l’aviere scelto, motorista Ezio Braccini.

La serata è terminata con la presentazione dell’ArcheoCamp FIPSAS, che si svolgerà dal 6 all’11 settembre a

Siracusa. Durante il campo si terrà il corso di archeologia subacquea, che vedrà i partecipanti impegnati in attività di rilevamento e prospezione su siti reali, sia antichi (anfore, ancore, vasellame, ecc.) che moderni, come ovviamente i relitti di cui abbiamo ampiamente parlato durante il webinar.