Parliamo di “Skills Diver”

I corsi Skills Diver FIPSAS/CMAS sono rivolti a subacquei già brevettati (1° Grado AR, OWD, ecc.) interessati ad avvicinarsi al sistema di immersione DIR (acronimo di Doing It Right, “fallo bene”), detto anche sistema hogarthiano (da Bill “Hogarth” Main, uno dei subacquei che ha contribuito al suo sviluppo iniziale).
Questo sistema si è andato affermando nel mondo della subacquea negli ultimi 20 anni, ma le sue origini risalgono alla metà degli anni ’80, quando i membri costitutivi di quello che diventerà il WKPP (Woodville Karst Plain Project) iniziano l’esplorazione e la mappatura del sistema carsico intorno a Tahallassee, capitale della Florida. In poche immersioni i subacquei di punta del gruppo arrivano molto oltre il limite dove altri erano arrivati con anni di immersioni, e questo grazie ad un meticoloso processo di standardizzazione dell’equipaggiamento, delle procedure, della scelta dei gas e delle modalità di decompressione. Il tutto viene codificato in ambito didattico alla fine degli anni ’90 dalla GUE (Global Underwater Explorers) e, da lì a poco, inizia a diffondersi in modo trasversale alle principali agenzie didattiche del settore (UTD, IANTD, UTR, TDI, PADI, ecc.). Indubbiamente il sistema DIR non è l’unico modo per immergersi.

Per anni i subacquei di mezzo mondo si sono immersi usando tecniche, procedure e attrezzature diverse, in generale tutte valide, ma spesso slegate, scoordinate o frutto di scelte individuali. Nel complesso una vera “babele” subacquea, all’interno della quale il sistema hogarthiano ha avuto gioco facile ad affermarsi, proponendosi come “linguaggio” comune, organico, in grado, ad esempio, di far immergere assieme subacquei provenienti da parti opposte del pianeta, senza che si siano mai visti o parlati prima. Nella “standardizzazione” risiede la forza e l’innovazione del sistema. I subacquei che lo adottano condividono a 360° un sistema funzionale, robusto, efficiente e adeguato ai vari ambienti di immersione. Si parla in questo senso di sistema “olistico”, per sottolineare che se smontato, come le tessere di un puzzle, e adottato parzialmente perde gran parte della sua efficacia.
I corsi Skills Diver introducono il subacqueo a questo sistema. Sono corsi essenzialmente pratici, in cui non si affrontano nuovi argomenti di teoria (vale la teoria appresa nei corsi base) e non si forniscono specifiche abilitazioni. Il focus è completamente rivolto ad affinare e sviluppare le capacità subacquee già possedute, orientandole all’attrezzatura, alle procedure e al concetto di team propri del sistema hogarthiano.

Le varie abilità di base (come l’assetto, il trim, le tecniche di pinneggiata più opportune a seconda dell’ambiente d’immersione, la capacità di mantenere un punto fisso, ecc.) sono scomposte e analizzate nel dettaglio in aula, spiegando agli allievi l’importanza e le implicazioni di ogni elemento del sistema, poi sono provate a secco ed esercitate (per ore) in acqua, in modo da sviluppare la cosiddetta “memoria muscolare”, termine improprio usato per indicare la capacità – acquisita attraverso la ripetizione – di eseguire sequenze e azioni in maniera automatica, riducendo al minimo il bisogno di concentrarsi sulle azioni stesse. Una volta rese solide le abilità fondamentali, si costruiscono quelle più complesse, legate ad esempio alla gestione del team in risalita o delle emergenze (lancio del pallone di segnalazione, valve drill, condivisione di gas, ecc.). Ogni abilità è il tassello di un mosaico che deve essere posizionato al posto giusto, assieme a tutte le altre tessere, per dare il risultato finale corretto.
Il sistema hogarthiano è la base dei nostri corsi avanzati. Per questo motivo i corsi Skills Diver si rivelano ovviamente utilissimi per avvicinare i subacquei al mondo delle immersioni tecniche: oggi tali corsi sono un requisito di accesso raccomandato per il Nitrox Avanzato; a breve, con buona probabilità, diventeranno un passaggio indispensabile. Questo per concentrare il tempo a disposizione dei corsi tecnici sulle abilità specifiche legate alla decompressione e alla gestione di attrezzatura via via più complessa.
Un corso Skills Diver si articola mediamente su quattro giorni full time, nei quali si svolgono sessioni teorico-pratiche in aula e a secco e (almeno) 6 esercitazioni in acqua. L’opzione 4 giorni di seguito è quella che fornisce i maggiori risultati in termini di apprendimento e soddisfazione, ma all’occorrenza, il corso può essere frazionato in più week end o su più giorni.
Sono previste due tipologie di corsi Skills Diver, l’Advanced Skills Diver ed il Technical Skills Diver. Non sono due livelli successivi, nel senso dei corsi base classici, perché il programma dei due corsi è praticamente identico. Si differenziano per la tipologia di attrezzatura utilizzata dall’allievo, più leggera nel primo caso (muta umida e monobombola), completa nel secondo caso (bibombola e muta stagna); in entrambi, ovviamente, la configurazione dell’attrezzatura è di tipo hogarthiano, essendo il corso finalizzato all’utilizzo di tale equipaggiamento.
Come considerazione finale, si sottolinea che i corsi Skills Diver non sono corsi di assetto. L’assetto è una abilità fondamentale che deve essere insegnata e appresa sin dal primo corso subacqueo. È però vero che il subacqueo che frequenta questo tipo di corsi ottiene innegabili vantaggi nella capacità di stare in acqua, rispetto alla quale assetto e trim sono sicuramente caratteristiche distintive.