La mia prima sessione da commissario

È arrivato il giorno, si parte, mi aspettano quasi 800 Km di strada ma le emozioni corrono più forti della macchina: la mia prima sessione da Commissario.

La responsabilità di fare bene mi rende un po’ nervoso, ma d’altro canto tutte le prime volte sono così. Decido di arrivare un giorno prima per essere ben riposato e lucido e sul traghetto che collega Formia all’isola di Ventotene incontro tutti i partecipanti della sessione M2 che incominciano oggi.

Guardandoli con attenzione noto i loro visi tesi, molti sfruttano il tempo vuoto della traversata per ripassare sui libri, altri si riposano cercando di recuperare la levataccia mattutina. Riconosco Nicola, membro della commissione M2, ci salutiamo e subito mi ritornano in mente i momenti trascorsi assieme a Vico Equense durante l’esame per diventare M3.

Giunto a destinazione la giornata passa in fretta, e il mattino seguente mi sveglio presto per aspettare che arrivi il traghetto con tutti i candidati M1 e il mio Trainer.

In hotel sistemo le carte e provo a farmi un programma mentale su come iniziare. La mia mentalità matematica mi spinge sempre a pianificare in anticipo tutto, quasi come se il non lasciare niente al caso mi faccia sentire più padrone degli eventi. Finalmente arrivano; vedo ragazzi giovani e anche qualcuno un po’ meno, ci sono subito scambi di sguardi quasi come cercare di capire in anticipo le intenzioni.

Dopo i primi convenevoli iniziano ufficialmente i lavori e da subito incontro il Trainer, Pierluigi, con cui si crea fin dal primo istante un rapporto di stretta collaborazione e di comune visione sul da farsi. Si rivelerà un indispensabile e preparato aiuto.

Ci presentiamo ai candidati e inizio così a conoscere Luca, Paolo, Alberto ed Emanuele. Dalle loro prime parole cerco di creare un profilo dei loro caratteri ma è ancora troppo presto e loro, per ora, sono ancora troppo sulla difensiva.

Siamo sfortunati, le condizioni meteomarine non ci danno una mano e di conseguenza iniziano i cambi di programma. Approfittando di un momentaneo miglioramento delle condizioni ci consigliano di uscire subito in mare invece della programmata teoria.

Un elogio all’organizzazione è però doveroso poiché il direttore del corso Paolo è stata una figura sempre presente e attiva, abile a trasformare le avversità metereologiche in soluzioni alternative per permettere l’avanzamento del programma.
Le giornate si susseguono tra uscite in mare e momenti dedicati alla teoria, dove giorno dopo giorno, mettendo a frutto gli insegnamenti dei Commissari di cui sono stato Trainer, riesco a comporre il complicato puzzle delle diverse personalità degli aspiranti istruttori.

La tensione che sentivo il primo giorno si stempera, pian piano prendo consapevolezza e tranquillità, e tutto mi appare più nitido. Cerco di trasmettere tutto il mio modesto sapere a questi ragazzi che penso siano qui non solo per farsi valutare ma anche per imparare.
Dalla mattina alla sera è un continuo alternarsi di eventi e la stanchezza inizia a farsi sentire. Le giornate stracolme di cose da fare sembrano non finire mai. Vedo che i ragazzi stanno crescendo, migliorano e questo appaga molto i miei sforzi.

Giorno dopo giorno arriva la fine di questa meravigliosa esperienza, il feedback datomi dai ragazzi mi dà degli ottimi spunti per trasformare questo istante di esistenza in un momento di crescita personale. Vorrei fargli un mare di domande: come hanno giudicato il mio lavoro? Quale percezione di me hanno avuto? Si sono sentiti compresi ? Ma mi fermo non voglio che scambino la mia scrupolosità con l’idea che sia una persona vanitosa.

L’ultimo giorno che regala gioie o delusioni è arrivato: TUTTI IDONEI!

Sono esausto ma felice e incredulo di quanto questi quattro giorni mi hanno dato. Non mi resta che ritornare alla consueta quotidianità e salvare nella memoria questa bellissima esperienza.