Evoluzione della sicurezza nell’apnea subacquea

Faccio una breve premessa: con il nuovo Programma Formativo Apneistico (PFAp) presentato all’EUDI nel 2018 e successivamente modificato nel 2019 la nostra Federazione ha introdotto un percorso unico (DS/SN) per i brevetti di Apnea dal livello Discovery fino all’Istruttore di Primo Grado.

Oltre a questa importantissima novità il nuovo PFAp ha introdotto la didattica solo indoor (Piscina) dando la possibilità a tutte le persone, che per svariati motivi non possono affrontare l’acqua libera, di seguire un corso, formarsi e acquisire un brevetto riconosciuto oltre che dalla nostra Federazione anche dalla CMAS. Il PFAp ha introdotto anche tutta una serie di novità nell’ambito della sicurezza che abbiamo importato dall’esperienza fatta nelle competizioni di Apnea Indoor e Outdoor.

Indoor
Sono stati modificati gli esercizi di BD per il recupero dell’infortunato: nel PApP2 si esegue solo un percorso di 25 m in superficie per poi con una capovolta recuperare l’asfittico dal fondo ed estrarlo dal bordo più vicino della piscina, è stata inserita anche la valutazione se sganciare o meno la zavorra, questo perché i tempi di intervento in questo caso sono molto importanti: la ripresa delle persone in BO è molto veloce, quindi è importante che le vie aeree siano fuori dall’acqua prima possibile.
Nel PApP3 (che adesso è equiparato al vecchio brevetto di AI) è stato inserito anche un secondo tipo di recupero: in questo caso l’allievo, in qualità di aspirante AI, segue dal bordo vasca l’esecuzione di un esercizio da parte di un altro allievo e, quando lo vede in difficoltà sul fondo, si tuffa subito (quindi a corpo libero senza nessun tipo di attrezzatura) per estrarlo più velocemente possibile.
Quindi nei corsi di 2° e 3° grado viene affrontato il tema della sicurezza in maniera più approfondito, curando le tecniche di presa, trasporto ed estrazione di una persona da una piscina.

Outdoor
È stato inserito l’obbligo di usare il lanyard (cavetto di sicurezza) e sono cambiati gli esercizi di recupero dell’infortunato.
Il lanyard è obbligatorio per tutti i tuffi sul cavo oltre i 12 m e, in caso di scarsa visibilità, anche per profondità inferiori, quindi va usato in buona parte delle nostre uscite in acqua libera. Come tutti i sistemi di sicurezza va spiegato e provato. Per quanto riguarda il recupero dell’infortunato in AL, visto che è stato introdotto l’uso del lanyard, nei programmi del 2° e 3° grado è stato inserito il recupero dalla superficie salpando il cavo. Al 2° grado da 10 m, al 3° grado da 20 m (come per gli Istruttori).
Da dicembre del 2018 ho avuto modo di testare le cosiddette carrucole o pullsystem, in abbinamento al lanyard, devo dire che posizionando correttamente un tallone (anche con le pinne alloggiate) si riesce a fare una leva con le braccia notevole, respirando dal boccaglio in superficie si recupera a circa 1 m al secondo, quindi in più o meno 20 secondi è possibile recuperare una persona da 20 m.
La comodità di questi sistemi è anche dettata dalla semplicità di trasporto montaggio e costi, in più si riesce a salpare il campo di Apnea con il minimo sforzo.