Guide archeologiche in FVG-2022 - Agosto 2022
L’Archeologia è una scienza affascinante che studia le civiltà antiche attraverso testimonianze materiali rinvenute sul territorio e nello spazio nazionale: sia a livello del suolo che in ambienti acquatici.
Essa racchiude versioni di cui alcune risultano vicine alle nostre attività sportive.
Una di queste è l’archeologia subacquea finalizzata ad interessarsi dei resti sommersi prodotti e/o lasciati dall’uomo nelle sue attività sul mare, nei laghi, fiumi, lagune e nelle zone ipogee.
L’archeologia subacquea che si dedica allo studio di oggetti sommersi e persegue l’obbiettivo di tutelare e valorizzare il patrimonio culturale dei reperti individuati, di cui i relitti, presenti nelle acque vicine ai centri di sviluppo di attività commerciali, ne sono la raffigurazione plastica comune nel immaginario dell’archeologia subacquea. Ma non solo i relitti ed i resti, anche le vetuste palificazioni che i nostri progenitori hanno lasciato nelle acque interne sono testimonianze di una presenza antropica evoluta; i resti rinvenuti ci raccontano di ponti o villaggi palafitticoli, di attività produttive poste in vicinanza dei fiumi, laghi o lagune.
In ambito Fipsas questa specialità risulta prevista nel ventaglio delle offerte didattiche federali e si raffigura con tre tipologie di corsi di specializzazione: una prima parte prettamente informativa (da proporre nelle scuole e università), una formazione di base con i corsi PAs1 ed una di forma avanzata (PAs2). Il corso base (PAs1) prevede una formazione introduttiva che comprende le azioni del “come comportarsi ne caso di un rinvenimento causale”, mentre nel corso avanzato (PAs2) si considerano le azioni di rilevamento grafico e misurazioni di un sito/relitto già individuato.
Rimangono escluse le qualifiche dell’Operatore Scientifico in archeologia subacquea.
Nel concetto di proprietà inalienabile da parte dello stato dei beni archeologici, questi devono essere denunciati alle autorità competenti (Carabinieri e/o Soprintendenze locali) con giusta urgenza. La Fipsas già da anni, sensibile al problema relativo ai ritrovamenti di chi si immerge, ha inviato opportune documentazioni alle associazioni affiliate da utilizzare nel caso di ritrovamenti occasionali di reperti collegati ad un bene storico sommerso, al fine di ottemperare alle norme che richiedono di denunciare il ritrovamento entro 24 ore dalla scoperta.
In ambito nazionale, tanto i corsi, quanto la sensibilizzazione alla salvaguardia dei beni sommersi incontrati durante le attività subacquee sono presenti e incontrano interesse costante fra quanti praticano questa attività che li pone in contatto con le istituzioni di specifico interesse: le università, le soprintendenze e nei progetti di sviluppo locali.
Nel Friuli Venezia Giulia un programma di cooperazione transfrontaliera, instaurato fra Italia e Croazia, ha sviluppato il progetto “UnderwaterMuse” che intende promuovere e valorizzare il patrimonio subacqueo di alcune aree dell’alto Adriatico, per dare risposta alle proiezioni di sviluppo (anche turistico) dei beni sommersi. Fra le azioni promosse esso prevede anche la formazione di guide subacquee attraverso progetti pilota condotti dai siti subacquei italiani di Grado (GO) e Torre Santa Sabina in Puglia, con l’aggiunta di quello croato di Spalato.
Ecco allora che le associazioni della Fipsas presenti nel Friuli Venezia Giulia – con basi a Trieste, Udine e Pordenone si sono interessate alla materia ed hanno dato adesione all’iniziativa garantendo le dovute coperture di presenza e costanza di attività sul territorio.
Ne è così scaturita una serie di appuntamenti finalizzati a creare questa nuova figura e comprendenti lezioni di teoria sui passaggi costieri e variazioni di linee di costa: tenute dagli archeologi subacquei Dario Gaddi e Claudia Pizzinato (da Padova). Il progetto prevede la valorizzazione dei siti subacquei conosciuti in FVG e del giacimento sommerso del relitto di “Grado 2”, con la visita ai siti sommersi del Mare prospiciente a Muggia (TS), a Grado (GO), ai cantieri recenti della laguna di Marano nonché una immersione nel sito archeologico sommerso denominato “Grado 2” guidata dalla professoressa Rita Auriemma (da Lecce).
Fra le finalità auspicate da questa esperienza, la formazione didattica di Accompagnatori Subacquei in cui la Fipsas potrà confrontarsi anche con le opportunità lavorative dei prossimi subacquei.